A cura del Prof. Edmond Galasso – Roma – settembre 1991
“LA RICERCA ESISTENZIALE”
In Domenico Scolaro
Presentai per la prima volta Domenico Scolaro in occasione di una mostra collettiva nella quale furono esposte alcune delle sue opere presso la stupenda e la meravigliosa sala medioevale delle Volte DEL Palazzo Comunale di Assisi. E questa mia recentissima conoscenza del pittore vicentino mi offri l’opportunità di trovare in un artista la genialità è l’originalità, fondamenti essenziali per percepire il costante evolvere della pittura moderna contemporanea.
In effetti capii subito che non si trattava di una pittura orientata sul sensazionale, bensì c’era in quelle opere esposte un aspetto impressionante di forte richiamo visivo abbastanza enigmatico per non dire mistico, a priori sotto sfondo pessimistico.
Una pittura d’introspezione meditativa quella di Domenico Scolaro, su una crisi esistenziale, alla ricerca costante di soluzioni positive, dando così un senso profondo alla Estetica, valore fondamentale dell’Arte. Surrealismo creativo quasi al confine dell’Esistenzialismo pittorico: i soggetti dei dipinti di Scolaro vivono dunque in un mondo al limite del possibile o dell’impossibile.
Questo assemblaggio di figure avvolte in bende con qualche piramide sul fondo ci porta a riflettere su un concetto di stampo metafisico, cioè la chiusura di noi stessi, l’incomunicabilità, la bellezza s la forza del silenzio, l’immensità del nulla, la paura dell’indomani, la tragica solitudine dell’Uomo di fronte ad un mondo sempre più crudele.
Ebbi anche la fortuna di conoscere e così di ammirare quei dipinti “di una volta” del maestro vicentino e mi sembra che con il passare degli anni, però, il percorso pittorico di Scolaro abbia assunto tonalità e gestualità più potenti addirittura più conformistiche di quelle offerte dal mondo odierno. Comunque, sopravive nelle opere attuali la volontà di dar vita ad immagini emblematiche, il cui messaggio, pieno di opposizione tra colori freddi e caldi rispecchia i contrasti paradossali della Mente e della vita umana. Le forme tipiche della sua pittura richiamano alcuni dei simboli mitici della Grecia antica, allusioni che però dobbiamo dimenticare nell’ interpretare esclusivamente il pensiero dell’Artista.
Chi potrebbe essere il punto di riferimento più autentico al discorso pittorico di Domenico Scolaro?
Senz’altro il grande romanziere esistenzialista francese Albert Camus affermando che: “ Sentire la propria vita, la propria rivolta, la propria libertà, e il più possibile, è vivere e il più possibile. La dove regna la lucidità, la scala dei valori diventa inutile… il presente e la successione dei presenti davanti ad un’anima sempre cosciente, è l’ideale dell’uomo assurdo”.