A cura del Prof. Roberto Ambrosi – Trieste – agosto 2013
Presso l’Hotel Duchi d’Aosta, nella dependance “Vis a Vis”, espone fino al 12 ottobre p.v. l’artista Domenico SCOLARO di Montorso Vicentino.
Una mostra di sculture, completata in altra sede da dipinti di varie dimensioni, di pregevole livello e di fine equilibrio estetico, tale da essere un ideale e prezioso connubio tra la raffinata eleganza dell’ambiente architettonico e la delicatezza delle opere esposte.
Siamo a pochi metri da una delle più belle piazze europee, piazza dell’Unità d’Italia, maestosa apertura sul mare, gioiello dell’architettura eclettica dell’ 800.
Sono sculture di piccole e medie dimensioni, in materiale variegato, acciaio, legno, rame, con la preponderanza di cartapesta bronzea, che regala ad ogni opera un aspetto leggero, etereo, solidificato però strutturalmente.
SCOLARO propone sostanzialmente quattro, chiamiamoli così, raggruppamenti: dapprima installazioni più o meno legate da uno sfuggente quoziente di figuralità, con una, anche se limitata, attività mio cinetica, dove si evidenzia lo spazio incluso, riducendo la sostanza trattata a schema sintetico.
Segue la delicata serie dei cavalli, sempre in cartapesta bronzea, con figure equine allungate, di notevole raffinatezza ed equilibrio compositivo, scultura materica, vicina alla figuralità più tradizionale.
Il contrasto del ciclo delle navi, tra la pesantezza del legno, materiale precipuo dello scafo ed il simbolismo delle varie figure sovrapposte, toni ponderosi, processioni di uomini, lente, cadenzate ed altrimenti meno leggibili parlano di un simbolismo figurativo dove si possono alternare reminiscenze che vanno da una visione biblica (Arca di Noe’) ad una più moderna (Regata sul Canal Grande).
Infine l’interessante silloge delle “Librerie”, materica, sostanzialmente di alto valore simbolico, certamente legata alla figuralità, con accenni alle antiche scritture (il mondo mediterraneo dell’amico Dante Pisani) sulla fascia superiore e con la presenza della -CULTURA- simbolizzata dai grandi volumi (forse un ricordo della biblioteca di Alessandria).
La sintesi del messaggio di Domenico SCOLARO è un concreto atto di denuncia del mondo attuale, ma, di più, un sentito gesto di amore verso l’uomo e verso la pace universale, ma non in un senso teorico del termine, quasi a seguire una moda attuale, una doverosa e stantia manifestazione di routine, magari infarcita da parte di coloritura politica, ma una effettiva, concreta e voluta partecipazione al miglioramento sociale del genere umano, con la propria costante presenza nell’ambito del servizio civile.