A cura del Prof. Salvatore Maugeri – Arzignano – Maggio 1973
A un giovane Artista
A un giovane che da qualche anno coltiva una vocazione difficile e impegnativa, qual è quella dell’espressione pittorica, e che si presenta al giudizio dei suoi concittadini in una mostra personale, si deve chiedere la misura in cui riesce ad estrinsecare le sue doti di intelligenza, di emotività, di invenzione e di sensibilità nell’impegno del colore.
Ora a me pare che il ventenne Domenico Scolaro possieda buone disposizioni per continuare a coltivare questo suo amore per la pittura. Anzitutto gli si può riconoscere l’urgenza sincera di comunicare certe sue idee di fraterna solidarietà per la comune condizione umana; il valore dell’esistenza; l’impegno morale e sociale legato alla vita; una concezione del dolore, come incentivo per un arricchimento interiore.
C’è inoltre in Domenico Scolaro una capacità visionaria di trasformare quanto è oggetto della sua osservazione del reale, soprattutto perché egli riesce ad imprimervi un accento personale di maestri zia e di solitudine. Il suo colore poi si adegua alle immagini evocate; anche se dovrà essere interiorizzato, meglio fuso negli impasti e meglio orchestrato, in modo da conferire maggiore proprietà e sicurezza formale. Ma questo costituirà l’impegno futuro di Domenico Scolaro, un impegno al quale egli non verrà a meno, se saprà seguire, con studio e intelligenza, le buone doti già ora rivelate.